Questa volta gli ispettori faranno la scoperta dell'acqua calda.
Di sicuro ci sono solo due fatti evidenti:
Quando sotto processo c'era Berlusconi l'iter burocratico ha subito una vera e propria accelerazione mentre quando l'indagato è stato Bersani si sono presi tutta la calma di questo mondo e pazientemente attendono che il polverone si posi per insabbiare tutto.
Una ulteriore conferma che siamo sotto dittatura.
La cosa davvero preoccupante però non sono i giudici golpisti ma la moltitudine degli italiani che gioisce per la sventura capitata a Berlusconi.
La cosa davvero insopportabile è che tra gli italiani ci siano più persone invidiose e mediocri che persone giuste e ambiziose e che la sventura di uno dei pochi ad essersi davvero distinto sia diventato per troppe persone un esempio da cancellare piuttosto che un vessillo da seguire.
Quello che disarma anche il più ottimista è che buona parte d'Italia preferisca considerare Berlusconi colpevole piuttosto che ammettere la propria inferiorità.
Alla fine di tutto poi, un buono a nulla come Bersani viene graziato dai giudici solo perché alfiere di quella schiera di ignavi che alla loro ambizione hanno preferito l'anonima appartenenza ad un gregge di parassiti assistiti e mantenuta dai pochi valorosi che hanno scelto di intraprendere.
La fuga dall'Italia sembra essere ogni giorno di più l'unica alternativa per quelli che all'appiattimento e alla uniformità di una società di eguali preferiscono la competizione e l'opportunità di distinguersi che c'è in molti altri paesi del mondo.
Che dolore vedere le vignette che ridicolizzano Berlusconi e allo stesso tempo scoprire che le malefatte di Bersani sono coperte dall'omertà.