lunedì 14 gennaio 2013

14 gennaio '13 A seno nudo davanti al Papa

Il Fatto Quotidiano

Io sono ateo.
Trovo ridicole e incredibili le credenze e la devozione che ancora oggi le persone possono provare per riti e credenze arcaiche.
Incredibile che si possa pensare che un dio qualunque esista e che dal suo volere dipendano i fatti terreni.

Nonostante questo però credo negli uomini e nel principio della libertà.

Credo che la natura umana si straordinaria e che la vera fede dovrebbe essere espressa riguardo alla straordinaria capacità dell'uomo di progredire.

Credo che gran parte di questo dono risieda nell'innato desiderio degli uomini di essere liberi di decidere e di compiere delle scelte.

Credo che il diritto di vivere liberi e di compiere in maniera autonoma delle scelte sia il primo in ordine di importanza per tutta l'umanità e che debba essere il primo ad essere rispettato da tutti.

Quindi voler credere in Dio, nel cattolicesimo e nel Papa è un diritto che non deve essere calpestato.

Il diritto del Papa di predicare la sua fede deve essere rispettato così come il diritto che hanno gli uomini di abbracciare la fede oppure no.
Penso che il diritto che ha il Papa di affacciarsi alla sua finestra sia lo stesso che hanno i Gay di manifestare seminudi per strada e che le persone che vanno ad ascoltarlo abbiano gli stessi diritti di quelle che ballano e si divertono al Gay Pride.

L'aggressione di queste donne seminude nelle chiese (vi ricordate le "Pussy Riot" che lo scorso Agosto irruppero in una chiesa in Russia interrompendo un rito) o in piazza sotto la finestra del Papa sono un atto di violenza equiparabile ad uno squadrone di neonazisti che sbarrassero la strada al gay Pride, un atto di violenza che si intraversa dinanzi al più sacro dei diritti:
Quello di decidere in maniera autonoma in cosa credere.

Il Papa, oltre che a predicare e pubblicare non fa nulla per impedire a qualcuno di compiere le assurdità  più inconcepibili spetta poi agli individui scegliere se credere nella religione o in qualche altra cosa.

Io non credo nel cattolicesimo ma da italiano lo conosco e credo che le linee guida di comportamento suggerite dal Cristianesimo siano perfettamente compatibili con quelle di qualsiasi uomo che in totale autonomia scelga di vivere in pace con tutti gli altri.

Quindi aggredire il Papa e i fedeli in Vaticano di domenica è una cosa che disapprovo e che mi irrita e mi predispone al pregiudizio nei confronti di chi con la violenza vuole imporre il proprio pensiero.

In un mondo così libero e bello come questo le parole del Papa non dovrebbero fare così male a chi, privo della fede, può godere della libertà di vivere la propria vita come gli pare.




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