domenica 5 maggio 2013

La Biancofiore "ricollocata". Perché? Semplice, ha detto quello che pensano gli Italiani.

Corriere della Sera

E' uno dei volti che più mi piacciono del PDL. 
Una delle donne giovani, belle e preparate che tanto piacciono al cavaliere. Una che è sempre la più votata della sua regione. Una cattolica.  Una che ha detto senza nessun filtro quello che molti di noi pensano: 
I Gay sono una corporazione che approfittando dello spauracchio della discriminazione accentra potere. Questo è lo scopo evidente di quasi tutte le loro azioni pubbliche e quel che è davvero brutto è l'uso strumentale che fanno di ogni singolo episodio ingigantendo ad arte ogni risvolto possa essere ricondotto a una discriminazione o motivazione di natura sessuale. Cavalcano ogni riflusso di violenza omofoba per farne la bandiera delle loro lotte per affermare una parità che di fatto sarebbe già una realtà se soltanto se ne convincessero anche loro. 


Mi trovo in imbarazzo nel rivolgermi a "loro" come se fossero diversi da gli "altri".
Non è così. Io credo che le persone siano persone. Uomini, donne, gay, bambini, ragazzi, nonni. Tutti uguali!

 La differenza la vedono solo "loro" perché essere una "minoranza discriminata" fa comodo quando si tratta di ottenere privilegi, vantaggi e per motivare l'esistenza delle loro associazioni.

Vi rendete conto che alle ultime elezioni hanno avuto peso anche nella stesura dei programmi di Governo dei vari schieramenti?

Nulla di male nel chiedere ai candidati la loro posizione su tematiche come il matrimonio gay o le adozioni da parte di coppie gay ma allora perché non offrire lo stesso peso ed uguali opportunità anche alle ragazze madri? Ai disoccupati? Ai proprietari di immobili? Ai vessati da Equitalia? Sono anche queste "categorie" discriminate che dovrebbero avere peso nelle decisioni dei Governi e contare in campagna elettorale almeno quanto contano i gay!

Sono stati bravi e furbi. Ecco la verità! La Biancofiore ha detto quello che in moltissimi pensano e per questo prenderà ancor più voti alla prossima tornata elettorale.

E' innegabile. Solo pochi mesi fa tentarono di far approvare una legge secondo la quale un insulto rivolto ad uno di essi avrebbe dovuto avere rilevanza penale, un atto di violenza contro uno di loro delle aggravanti e anche una semplice dichiarazione contro il loro "stile di vita" equiparato ad un reato.

Vi rendete conto? Uno che apostrofa un passante chiamandolo "ricchione" avrebbe rischiato la denuncia penale mentre uno che usa un bel "Vaffancculo" no.

Questa si che sarebbe stata discriminazione! Alla rovescia ma sempre discriminante....

La verità è che la nostra società ha metabolizzato la realtà rappresentata dal diffondersi del modello di vita gay da tempo. Non importa più a nessuno quello che fanno sia in pubblico che in privato e nessuno valuta i propri amici, collaboratori o conoscenti in base alle abitudini di vita sessuali.

Non ce ne importa niente.  Quello che ci indigna è che ci siano i vertici di una lobby che sul disagio e sulle sofferenze di poche sfortunate vittime di altrettanto pochi "imbecilli" costruiscono le loro carriere, accumulano ricchezze  accentrano potere e ottengono vantaggi.

Se davvero i gay vogliono essere pari a tutti gli altri sappiano due cose:

Già lo sono.

Niente è efficace come fare la vittima per diventarlo davvero.


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