sabato 30 marzo 2013

Dolce e Gabbana "Agnelli Sacrificali" della Pasqua 2013. Ci credete ancora?

Repubblica.it Economia e Finanza
Ci risiamo. Ecco un altra grande azienda italiana finita nei guai per colpa del fisco.
Bisognerebbe riconoscere ai nostri imprenditori l'appellativo di EROI ed iniziare a pensare per loro  ad un monumento che sia pari all'altare della Patria di piazza Venezia.

Come i militi che sacrificarono in guerra le loro vite loro sacrificano il loro tempo, il loro estro le energie per combattere una guerra oscura, crudele e subdola.

La loro guerra si combatte a colpi di sotterfugi, espedienti e macchinazioni che trovandosi quasi sempre alla luce del sole contano solo sulla benevolenza dei carnefici di stato che nelle vesti della famigerata GdF o della temutissima Agenzia delle Entrate scelgono a caso l'agnello da sacrificare a seconda delle occasioni.

Lavoro semplice quanto subdolo il loro: Sanno bene che ovunque andranno a colpire troveranno "illeciti" e "truffe" messe in atto per pagare meno tasse. La certezza di colpire gli arriva direttamente dall'aritmetica che senza nessun dubbio indica che se un'azienda prospera o si tiene a galla nonostante la crisi e sia sottoposta a questo regime fiscale di certo nei suoi conti si troveranno irregolarità.
Basta fare "uno meno uno" e se il risultato non è zero una semplice indagine svelerà ben presto dove sono finiti i redditi sottratti al giogo fiscale italiano.

Dolce e Gabbana sono l'ennesimo "Agnello Sacrificale" che dopo il caso Marzotto o la buffonata dei blitz anti evasione di Cortina dello scorso anno vengono immolati per compiacere quella parte dell'opinione pubblica e dei burocrati di stato che si ostina a voler dare all'evasione fiscale la colpa di tutti i mali, quella parte d'Italia che ha fatto dell'indivia, della malversazione e dell'assistenzialismo la propria bandiera e che si ostina a non voler mettere da una parte l'invidia per chi guadagna di più e a non voler vedere dove sono davvero le cause di tutti i nostri malesseri.







mercoledì 27 marzo 2013

Battiato le chiama "troie" e le donne di sx le sbranano sui SN.

Il Fatto Quotidiano
Un vero e proprio ciclone si è generato ieri per le affermazioni di Franco Battiato.
Un coro unanime di personalità indignate a vari livelli istituzionali hanno costretto il Presidente Siciliano a "licenziare" anche Battiato solo pochi giorni dopo un altra clamorosa estromissione, quella di Zichichi.

La notizia di per se non aveva colto la mia attenzione ma quello che davvero trovo intollerabile è l'ennesima aggressione alle donne.  A tutte le donne e con maggiore veemenza contro quelle di destra.

Come al solito la parte dell'aggressore più motivato e più agguerrito è interpretata proprio da altre donne.
 Tutto si è generato dal secondo autogol di Battiato che nel modo più maldestro e inesperto cecava di rimediare alla sua prima gaffe dichiarando:

Il Fatto Quotidiano
Ed ecco che al richiamo del "maestro" rispondono tutte le "più belle che intelligenti" del centro sx che facendo quadrato intorno al cantautore non si  fanno pregare ed iniziano ad azzannare le donne che secondo la loro morale hanno giustificato le parole di Battiato e se nessuna delle loro colleghe parlamentari ha osato cavalcare questo "imput" dato dal cantautore nessuna delle militanti di sx internaute ci ha pensato più di mezzo secondo prima di pubblicare, rebloggare e condividere oscenità come questa:


I SN ne sono pieni!
La maggior parte delle condivisioni è proprio di donne.
 Una rivalità dalle radici ataviche quella tra le donne.
Un limite che dovrebbe essere superato ma che a quanto pare le affligge ancora.

Quindi nella mentalità dei "sinistri" così  come vale l'equazione che vuole che ad un imprenditore di successo debba per forza corrispondere un imbroglione vale anche quella che vuole il successo di una donna direttamente proporzionale alla sua "troiaggine".

Per fortuna al mondo c'è anche tanta altra gente che invece lega il giudizio delle persone ai loro meriti e che invece che invidiare il successo del prossimo lo assume come modello da imitare e al quale ispirarsi.

Gratitudine assoluta a tutte le donne che si sono distinte per il loro coraggio e che appaiono in questo infame fotomontaggio.

Loro hanno dovuto faticare il doppio per rendere all'Italia il meraviglioso servizio che hanno svolto in passato e che continuano a svolgere.

Donne che hanno dovuto faticare prima al pari di tutti gli altri e dopo per difendersi da quell'assurdo stereotipo che lega la loro bellezza all'infamia.

Non mi stupirò mai nel constatare quanto in basso possa portare la mentalità di sinistra e ancor di più di quanto possano essere cattive le donne verso altre donne.







martedì 26 marzo 2013

Verso l'abolizione del segreto bancario. Avete idea di dove tenere i soldi per sottrarli ai vampiri dell'Agenzia delle Entrate? Ditemelo!!

Libero
Tutta la confusione generata dal caos post-elettorale non mi impedisce di sobbalzare dalla sedia quando la constatazione che nonostante tutto il Grande Fratello Fiscale auspicato da Monti, PD e comunisti continua imperterrito la sua marcia verso i CC degli italiani.

Quasi inosservata se non del tutto trascurata dalla maggior parte dei media la notizia è a dir poco terrificante!


Credevamo che dopo esserci liberati di Prodi e dopo il "salvataggio" dal governo Bersani messo in atto dall'eroica ridiscesa in campo di B il pericolo di un'Agenzia delle Entrate ancora più invadente ed oppressiva fosse archiviato o che perlomeno si fosse arrestata la sua marcia.

Invece no! Continuano ad avere potere tutti i "profeti" che individuano nella presunta evasione fiscale l'origine di tutti i mali d'Italia.

Sono convinti, e lo sono davvero, che le imprese, i professionisti e i commercianti nascondano chissà quali ricchezze nei loro conti e che una PI per il solo fatto di esistere sia una specie di "fabbrica di redditi" che in barba alla crisi economica e alle congiunture di mercato debba continuare a generare profitti secondo gli studi di settore.

Ne sono così convinti che adesso vogliono avere accesso ai CC per cercare le tracce dell'evasione, i "fondi neri" e tutta quella montagna di miliardi che stimano sia a loro nascosta dalla scaltrezza dei commercialisti o dalla fantasia degli imprenditori.

Possibile che non si rendano conto che il 90% delle imprese è a rischio fallimento proprio a causa della stretta fiscale?
Possibile che non capiscano che senza il "nero" o tutta una serie di escamotage la maggior parte delle aziende non sopravviverebbe?
Eppure si tratta di aritmetica!! Impossibile ottenere un risultato positivo dall'equazione del tornaconto se ogni singola entrata fosse regolarmente sottoposta a regime fiscale!!!!

Siamo diretti verso il buio. Ancora una volta la Slovenia, la Svizzera, il Brasile l'Australia o qualunque altro posto nel mondo sembrano rappresentare l'unica soluzione possibile per un'impresa che vuol sopravvivere e per un imprenditore che vuol prosperare da uomo libero!


sabato 23 marzo 2013

Subito santo! Dopo il miracolo di Piazza del Popolo lo vogliamo sul calendario di fianco a S. Francesco!

Il Giornale
Che bello sentire le parole di B. a piazza del Popolo!
Che bella la gente che lo ascoltava!
Non può essere sfuggito a nessuno il colpo d'occhio tutto colorato, sorridente, allegro, felice e festante!

Nessun paragone con Piazza S. Giovanni dove erano tutti sporchi, grigi, con il piercing in faccia e avvolti nelle sciarpe dell'OLP!

Ma vi immaginate se fossi andato in piazza S.Giovanni con il cappellino del PDL e con uno striscione contro i comunisti cosa avrei rischiato? Le botte non me le avrebbe tolte nessuno!

Invece oggi subito dopo il discorso una giornalista del TG4, in diretta, ha chiesto ad un ragazzo di mostrare lo striscione che aveva appena ripiegato e non ci crederete mai cosa c'era scritto: "Berlusconi Vergogna!"

Era rimasto li per tutto il tempo e nessuno lo aveva cacciato, malmenato, spintonato o insultato!
Persino la giornalista del TG4 non ha fatto una piega e ha detto " ecco questa è la garanzia del pluralismo".

Come S. Francesco ammansì il lupo e convinse la gente a non cacciarlo anche B ha reso meno cruenta la contestazione delle "bestie di sinistra" e consentito con la sua presenza la convivenza nella piazza.

La verità però è tutta nella differenza tra i Black Block e la gente del PDL:

Questa è la bellezza che contraddistingue il "Popolo della Libertà" e tutti gli altri.
Quelli che cantano felici "meno male che Silvio c'è" sono persone per bene che scendono in piazza malvolentieri e solo per manifestare solidarietà e sostegno morale all'unico leader ancora capace di farli sognare e commuovere.

Subito dopo la stessa giornalista ha fermato un omone con la sciarpa del PDL che con la voce rotta dalla commozione ha detto che ogni volta che ascolta B la commozione gli impediva di parlare.

La capite la differenza tra gli elettori del PDL e la piazza dei Comunistacci?

Vogliamo un futuro dove il lavoro ha lo scopo di arricchire le persone e non quello di farle soltanto sopravvivere.

Un Mondo dove avere tanto possa essere un vanto e una soddisfazione e non il pretesto per L'Agenzia delle Entrate per accusarci di essere evasori.

Un mondo dove la gente sorride, è colorata, buona, allegra e felice, partecipe e fiera dei propri successi  come di quelli del prossimo.

Silvio è la bandiera, l'esempio da imitare, la speranza.
Eccolo il miracolo: In un mondo dove tutto è nero B è riuscito ancora una volta a mostrarci la luce e ad infondere speranza.



venerdì 22 marzo 2013

Figuraccia del Governo Monti ma per l'India è sempre B il premier d'Italia da colpire.

Libero

Ecco cosa succede a mettere dei "topi di biblioteca" a fare un lavoro da uomini.
Ecco cosa dobbiamo sopportare a causa della mancanza di spina dorsale di questi "professori".
Ci siamo fatti mettere in scacco dall'India!
Ma cosa ne sarà adesso della credibilità internazionale del Governissimo Monti?
Non era stato messo li perché  Berlusconi "imbarazzava" l'Italia ed era poco credibile a livello internazionale?
Il risultato della campagna di stampa scellerata che la stampa di sinistra coadiuvata dall'esercito di "attivisti fai da te" hanno perpetuato per anni ai danni di B è sotto gli occhi del mondo intero e a desso anche i giornalisti indiani hanno una caduta di stile che li abbassa al livello di quelli italiani:



Unica consolazione: I giornali Indiani ignorano che in Italia al governo c'è Monti e continuano a considerare B come il nostro Premier. Ma se ci fosse stato lui tutta questa manfrina si sarebbe risolta in due giorni e l'India ridimensionata al suo ruolo. Altro che elicotteri e commesse...la verità è che l'India non ha la capacità di vigilare sui suoi mari e sui suoi "pescatori".


mercoledì 20 marzo 2013

Chi ruba al supermercato per fame non va in galera. Chi ruba un po' di meno in Parlamento è un eroe.

La Stampa
La Stampa.it Carlo Bertini



Fan Page .it

Ricapitolando:

Il Parlamento Italiano costa da solo quanto tutti quelli europei messi insieme.

I Presidenti di Camera e Senato sono degli "eroi" perché hanno abbassato il loro stipendio del 30%
(STIPENDIO LAURA BOLDRINI 16677 euro netti... alla faccia della donna di sinistra)

La Polizia è applaudita se non procede all'arresto di due taccheggiatori: Hanno a casa 8 figli da sfamare ed hanno rubato cibo e indumenti per i figli.

La gente è ridotta al punto di dover rubare per fame e si pensa di prelevare coattivamente le tasse dai CC.

Non ci resta che un'alternativa: 2013 Fuga dall'Italia. Chiamatemi Iena.















martedì 19 marzo 2013

M5S Tradito alla sua prima vera prova. Se si votasse domani in quanti lo voterebbero di nuovo?

Libero
Avevano illuso anche me. All'indomani delle elezioni e nei giorni immediatamente successivi tutti avevamo creduto che il M5S potesse dar vita alle speranze che ognuno di noi ha riposto in fondo al cuore e spazzare via il vecchio modo di fare politica.

B ci aveva avvertiti e ci aveva detto che nelle fila del movimento si erano insediati dei veri e propri comunisti fieri di appartenere alla vecchia scuola.

Impossibile per individui cresciuti nell'odio e nella frustrazione di non riuscire mai a concretizzare le loro farneticazioni marxiste riuscire a trattenersi dal pugnalare alle spalle il M5S.
La tentazione di votare per assicurare le più alte cariche dello stato a personaggi vicino alla sinistra era troppo ghiotta e difficilmente ripetibile per lasciarsela sfuggire e se per farlo si doveva tradire pazienza!
Peccato che oltre che a tradire Grillo questi "mercenari comunisti" hanno tradito il voto degli italiani che avevano creduto al miraggio proiettato da Grillo!
No, perché quelli che hanno votato per Grillo non sono mica tutti comunisti!! Tra loro ci sono i centristi e perfino tanti di quelli che votavano per il PDL.

Anche io ci ero quasi cascato! 

Adesso si dovrà votare per la Presidenza della Repubblica. Staremo a guardare.

Sono davvero curioso di vedere se Grillo riuscirà ad epurare le metastasi che ha in seno o se saremo costretti ad assistere all'ennesima sferzata che l'ottusaggine di questi fanatici comunisti sferreranno alla nostra povera Italia.


martedì 12 marzo 2013

I Marò in Italia definitivamente: Finalmente una buona notizia!

Corriere della Sera
Finalmente una buona notizia!
Ci voleva davvero!
Per una volta posso sostituire l'indignazione con la gioia!
Bene, bravi.
Era davvero un'indecenza che quei due figli d'Italia inviati a proteggere ogni cittadino Italiano fosse toccata una ricompensa così indegna.
Auguri a loro e a tutte le loro famiglie per una breve, felice e definitiva risoluzione di questo "pasticcio" internazionale privo di ogni fondamento.


I magistrati continuano a fare le "prove di Golpe" si salvi chi può!!

Il Giornale
Quanto mi sarebbe piaciuto essere li!
Il colmo è stato raggiunto.
La persecuzione giudiziaria a cui sottopongono Berlusconi è un insulto e una minaccia allo stesso tempo:
Un insulto a tutti quelli che lo hanno ancora votato;
Una minaccia a tutti quelli che si opporranno alla dittatura comunista e alla prosecuzione dell'esproprio che lo Stato, attraverso le tasse, sta attuando nei confronti di tutti quelli che hanno scelto di essere autonomi e liberi e che ambiscono, tramite il loro lavoro, ad arricchirsi e prosperare.

Forza Silvio!! Non eravamo davanti al Palazzo di Giustizia fisicamente ma con il cuore e con l'anima non ti lasciamo mai!



giovedì 7 marzo 2013

Il vero pericolo è di non avere più nulla da perdere.

Il Giornale
Solo pochi giorni fa avevo pubblicato un POST in cui parlavo di quanto fosse facile per chi ha perso ogni legame con la società passare dalla disperazione alla violenza.

Che tristezza scoprire di aver avuto ragione.
L'ennesimo caso in cui la disperazione vince sulla razionalità.
Facile regredire quando non si ha più nulla da perdere.

Cosa ci frena?
Cosa ci impedisce di diventare violenti?
Cosa ci spinge a contare fino a dieci prima di rispondere malamente al nostro interlocutore?

La paura delle conseguenze.
La paura di perdere la propria libertà, i propri beni, la possibilità di vivere momenti felici con i nostri cari.

Immaginate che i vostri cari non ci siano più, morti o allontanati a causa dell'insostenibilità di una vita di stenti e compromessi.
Immaginate di aver perso l'azienda in cui avevate investito non solo i vostri soldi ma anche una infinità di ore della vostra vita.
Immaginate di non avere i soldi per mangiare e di non poter comprare ai vostri cari il minimo indispensabile e di non avere prospettive avanti a voi.
Immaginate che dallo Stato continuino ad arrivare richieste, cartelle da pagare e minacce, intimazioni e vessazioni.

Immaginate poi che tutto questo accada ad una persona onesta, come voi.
Non abituata a vivere illecitamente e incapace di delinguere.
Che succeda a voi che non avete mai provato la fame vera, non avete mai provato cosa significa arrivare a dover rinunciare a tutto, incapaci di sopravvivere senza mangiare, senza riscaldamento e senza tv, rubando o elemosinando il cibo.

Giorno dopo giorno si rinuncia alla vita.
Si comincia con il cinema della domenica e si finisce con il latte per i bambini.

Ecco, immaginate di arrivare a questo e di non aver più paura di morire perché la vita non vi promette più nulla;
immaginate di non avere più nulla da perdere perché Equitalia vi ha già tolto tutto e di non avere più nessuno da proteggere o da amare perché siete rimasti soli.

Immaginate di essere intelligenti, forti, capaci e determinati.

Ecco, adesso sapete cosa è successo stamattina a Perugia.
Sapete perché, in tantissimi, invece che biasimare il gesto di quel poveretto ne condividono le ragioni.

In tanti, in troppi, aspettano solo il momento in cui non avranno più nulla da perdere e più un motivo per vivere....per scoppiare!





mercoledì 6 marzo 2013

Morto Chavez. Bertinotti lo piange. E Bersani??

Il Giornale
Ecco, ci risiamo.
E' davvero emblematico il comportamento di personaggi come l'ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti che in un momento così difficile per l'Italia non esita a mettere nero su bianco i suoi pensieri e sentimenti sulla morte del dittatore Chavez.


Essere scomparso dalla scena politica con 4 anni fa non gli ha insegnato nulla o forse è proprio perché rassegnato a non poter più rientrare in parlamento che si lascia andare così?

Poi dicono che il comunismo non esiste più.

per fortuna Ingroia, alleato di Rifondazione Comunista è stato spazzato via dalla scena ancor prima di entrare ma quello che mi fa rabbrividire è il colloquio che Ingroia scambiò con Bersani nel quale i due si punzecchiavano riguardo a chi di loro fosse più rosso" dell'altro.

A questo punto, dopo il putiferio scatenato per le "dichiarazioni filo fasciste" di una Deputata del M5S attendiamo le dichiarazioni di Bersani sulla morte di Chavez.

Che ci dica cosa ne pensa lui. E' d'accordo con Bertinotti o con il resto del mondo che considera il comunismo una piaga altrettanto sgradevole del fascismo e del nazismo?

Ce lo dica Bersani cosa pensa veramente della morte del dittatore!


Gli 8 punti di Bersani? No grazie! Per fortuna B lo ha fermato. Si rassegni!

TG1
Bersani non si rassegna!
Proprio non ce la fa ad accettare l'idea di essere stato battuto di nuovo dal "Giaguaro" e a dispetto del senso del dovere che dovrebbe fargli anteporre gli interessi dei cittadini ai suoi cerca in tutti i modi di salvare la faccia, la poltrona e la dignità.

Così invece di ammettere la sconfitta e dare le dimissioni si ostina a voler a tutti i costi formare il "suo" governo.

E' disposto a tutto pur di riuscire nel suo intento e invece di dimettersi e ritirarsi nell'interesse dell'Italia si abbassa ad elemosinare un contatto con Grillo, un canale che solo per gli insulti che il comico gli ha rivolto in questi anni dovrebbe essere chiuso e improponibile.

Oggi ha la sfacciataggine di proporre il suo programma "post-tsunami".
Una iniziativa che poteva essere lodevole se fosse stata davvero quello che vuole sembrare.

L'idea è buona:
Scartata la possibilità di costituire un "governissimo" con il PDL (e solo per motivi di odio nei confronti del "giaguaro" la qual cosa è già indicativa di quanto l'interesse del paese sia secondario all'ego personale e del partito) si tenta la via dell'alleanza strumentale con il M5S e si propone di formare un governo con il dichiarato intento di realizzare in tempi brevi un programma comune per poi tornare alle elezioni.

Buona l'idea ma, come al solito, il PD e Bersani nel mettere in atto i proponimenti non riescono a liberarsi della dottrina comunista che l contraddistingue.

Ecco quindi che il programma sintetico che doveva riportare il paese alle urne in breve tempo e con una legge elettorale più degna si farcisce di altri 7 punti uno più degno dell'altro della più becera e stomachevole dottrina di sinistra.
Come dire:
"Per una volta che ci siamo e considerando che potrebbero volerci altri 20 anni prima di riessere al governo, proviamo a lasciare un segno!"

No grazie! Dico io!
Fortunatamente un bel "NO" Bersani oltre che da me lo ha incassato anche da Grillo che per come sta' gestendo la sua "vittoria" mi diventa ogni giorno più simpatico.


sabato 2 marzo 2013

Pena di morte in Cina spettacolarizzata.

Corriere della Sera
Pochi giorni fa mi sdegnavo per la mancanza della certezza della pena in Italia e per la soggettività  con cui i Giudici esercitano il loro potere lasciandosi influenzare dalle loro coscienze e ideologie politiche che li portano a perdere quella imparzialità che dovrebbe essere garantita dalle leggi, dai codici e dalla loro semplice e metodica applicazione.

Un procedimento che dovrebbe essere unico e libero da ogni influenza del pensiero personale di chi è chiamato a giudicare le persone e i reati.

Un altro fatto che suscitò il mio sdegno furono le proteste dei Radicali e di buona parte del mondo politico riguardo alle condizioni di vita in carcere. Un'emergenza che doveva essere risolta o con notevoli investimenti o con un amnistia.

Ancora un elemento che mi fece riflettere fu il caso di Fabrizio Corona. Ingiustamente detenuto, secondo me, considerando l'entità dei reati da lui commessi e paragonandola alle pene inflitte a chi si è macchiato di ben più truci reati.

Infine vorrei dire che una soluzione al problema del sovraffollamento delle carceri secondo me sarebbe la reintroduzione dei lavori forzati. Non di una forma di schiavitù, intendiamoci, ma una condanna da infliggere a chi, come Corona ad esempio, si rende colpevole di reati contro il patrimonio  di lieve entità.

Le pene potrebbero essere come la condanna a svolgere per un periodo di tempo determinato e senza retribuzione alcuna lavori come la pulizia delle strade, la raccolta dei rifiuti, lavori agricoli o qualsiasi mansione di cui potrebbe avere bisogno il Comune della città in cui risiede il condannato o addirittura la persona danneggiata dal reato commesso.

Sulla pena di morte sono sempre stato contrario.
Lo sono in modo ancora più convinto in un paese come l'Italia dove gli innocenti finiscono in galera e un "guascone" come Corona si becca una condanna solo perché i giudici si sono offesi con lui.

Ci sono reati che fanno venire voglia di vendicarsi.
Lo stupro. L'omicidio. La pedofilia.
Ma la morte è definitiva ed io mi ci oppongo non per rispetto verso i condannati ma per timore che il sistema possa fallire.

Meglio un colpevole libero che un innocente in prigione.
Ma se si uccide il condannato e poi dopo ci si accorge di un errore?

In Cina ieri hanno fatto una cosa orribile.
E se i condannati erano innocenti?




venerdì 1 marzo 2013

Dalla disperazione alla sete di sangue il passo è breve.

TG La7
Ci volevano i servizi segreti per trarre questa conclusione?
Dopo gli imprenditori che si suicidano e con gli operai asserragliati su torri ponti e fabbriche per difendere i loro posti di lavoro il passo successivo è quello.

Io ho immaginato più volte uno scenario in cui dopo che Equitalia mi aveva portato via la casa, dopo la morte di mia madre e dopo aver reciso gli ultimi legami con la vita sociale che conducevo un tempo mi ritrovavo senza più nulla da perdere e con addosso solo la mia intelligenza e la mia prestanza fisica.

A quel punto piuttosto che una morte lenta, in condizioni disagiate e sopravvivendo di stenti avrei preferito morire combattendo.

E dove avrei trovato i miei nemici?

La Guardia di Finanza per prima, Equitalia subito dopo e poi su fino a Deputati e Prefetti per arrivare ai Ministri e a quanti più potevo portarmene appresso prima di morire., chiunque mi trovassi davanti a sbarrarmi la strada. Di rabbia dentro ne ho talmente tanta....

Ma se trovassi qualcuno che condivide il mio pensiero?
Se ci organizzassimo?
Siamo ex imprenditori con capacità organizzative e logistiche. Furbi e in grado di elaborare piani e strategie, di coordinarci e di passare all'azione.

Se non avessi ancora qualche tenue speranza di uscire da questo tunnel ci penserei sul serio.

Quindi non mi stupirei se ci fossero persone, meno fortunate di me, che dalla disperazione sono già passati alla pianificazione e da questa, a breve, all'azione.

Non li condannerei. Nemmeno se ci fossero vittime. Quando una persona non ha più nulla da perdere ritrova la sua natura primordiale e dentro ognuno di noi, anche il più mite, resistono gli istinti che nei millenni hanno selezionato l'animale più letale e al vertice della catena alimentare: l'uomo.

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