sabato 2 marzo 2013

Pena di morte in Cina spettacolarizzata.

Corriere della Sera
Pochi giorni fa mi sdegnavo per la mancanza della certezza della pena in Italia e per la soggettività  con cui i Giudici esercitano il loro potere lasciandosi influenzare dalle loro coscienze e ideologie politiche che li portano a perdere quella imparzialità che dovrebbe essere garantita dalle leggi, dai codici e dalla loro semplice e metodica applicazione.

Un procedimento che dovrebbe essere unico e libero da ogni influenza del pensiero personale di chi è chiamato a giudicare le persone e i reati.

Un altro fatto che suscitò il mio sdegno furono le proteste dei Radicali e di buona parte del mondo politico riguardo alle condizioni di vita in carcere. Un'emergenza che doveva essere risolta o con notevoli investimenti o con un amnistia.

Ancora un elemento che mi fece riflettere fu il caso di Fabrizio Corona. Ingiustamente detenuto, secondo me, considerando l'entità dei reati da lui commessi e paragonandola alle pene inflitte a chi si è macchiato di ben più truci reati.

Infine vorrei dire che una soluzione al problema del sovraffollamento delle carceri secondo me sarebbe la reintroduzione dei lavori forzati. Non di una forma di schiavitù, intendiamoci, ma una condanna da infliggere a chi, come Corona ad esempio, si rende colpevole di reati contro il patrimonio  di lieve entità.

Le pene potrebbero essere come la condanna a svolgere per un periodo di tempo determinato e senza retribuzione alcuna lavori come la pulizia delle strade, la raccolta dei rifiuti, lavori agricoli o qualsiasi mansione di cui potrebbe avere bisogno il Comune della città in cui risiede il condannato o addirittura la persona danneggiata dal reato commesso.

Sulla pena di morte sono sempre stato contrario.
Lo sono in modo ancora più convinto in un paese come l'Italia dove gli innocenti finiscono in galera e un "guascone" come Corona si becca una condanna solo perché i giudici si sono offesi con lui.

Ci sono reati che fanno venire voglia di vendicarsi.
Lo stupro. L'omicidio. La pedofilia.
Ma la morte è definitiva ed io mi ci oppongo non per rispetto verso i condannati ma per timore che il sistema possa fallire.

Meglio un colpevole libero che un innocente in prigione.
Ma se si uccide il condannato e poi dopo ci si accorge di un errore?

In Cina ieri hanno fatto una cosa orribile.
E se i condannati erano innocenti?




2 commenti:

  1. Eh si,condivido ancora una volta il tuo pensiero.Pensare che la ragion di stato,possa arrivare a togliere una vita umana,in nome della legge,nel mondo sviluppato,puo' sembrare atavico,ma se si rincorrono le cifre,ci si accorge,che tutt'oggi la pratica delle esecuzioni capitali,e' ancora molto diffusa,dal primo al terzo mondo.Le due maggiori potenze al mondo,Cina e America,si guardano bene dal promuovere lo Stop definitivo al ricorso alla pena di morte nei propri penitenziari.Uno scandalo!!!!La pena di morte,viola il diritto alla vita,e' la piu' crudele e inumana delle punizioni,non e' mai stato dimostrato il suo valore deterrente!Uno stato che uccide,compie un omicidio premeditato,negando qualsiasi possibilita' di riabilitazione!!!

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  2. Siamo d'accordo ma per motivi opposti:
    Io non sono contrario alla pena di morte perché incivile o inumana e anzi credo che sia nella natura dell'uomo meditare e meritare la vendetta. Quello che mi spaventa è l'imperfezione del sistema giudiziario, specialmente in Italia. In Texas invece credo che sia ben applicata.

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