venerdì 1 febbraio 2013

Chi si droga è un imbecille. Ma non per la Corte di Cassazione.

Corriere della Sera
Ci risiamo: Ancora una volta la magistratura italiana governa al posto del parlamento e del popolo che lo ha eletto che dovrebbe essere sovrano.

Ci sono forze che si ostinano ad andare contro la volontà popolare e a voler agevolare lo spaccio e il consumo delle droghe.

Un altra sentenza della Corte di Cassazione ribalta la volontà del legislatore -e quindi quella della maggioranza del popolo che lo aveva eletto-  di reprimere e punire gli scellerati che fanno uso di droghe.

La mia indignazione è doppia:

Da un lato la riaffermazione del principio, espresso da un così alto organo dello stato, che drogarsi è un comportamento tollerato dallo stato;
dall'altro una ulteriore ingerenza dei magistrati nel potere legislativo che non gli compete.

Chi si droga è un imbecille e andrebbe emarginato, richiuso, rieducato e punito.


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