domenica 10 febbraio 2013

Ciao Giuseppe! Buon viaggio!

La Repubblica

Quando accade la prima volta fece un grande scalpore.
Ne parlarono tutti i TG per giorni in tutte le edizioni.
Poi lentamente sempre meno. Quando un uomo si diede fuoco riconquistò le aperture dei TG nazionali ma solo per un'edizione.

Di questo ennesimo suicidio ne parla La Repubblica in fondo al giornale; mi viene da pensare che accada solo perché i sindacati se la prenderebbero troppo se nemmeno La Repubblica ne scrivesse.

Si è ucciso impiccandosi a casa sua. Chissà in quanti lo abbiamo pensato in questi anni.

Un pensiero che sembrava impossibile prendesse corpo nella nostra mente quando eravamo ragazzi adesso che siamo uomini diventa un compagno che accompagna le nostre giornate.

Il solo fatto di pensarlo e di prendere in considerazione la cosa come una possibilità verosimile è una sconfitta. Per me lo è oggi ma domani? Lo sarà ancora?
A sessantuno anni e dopo 13 anni di disoccupazione?

Ma io con Giuseppe me la prendo. Se potessi dirgliene quattro gli griderei in faccia un sacco di cattiverie; chissà se mi sente, le dico a lui ma è come  se le gridassi a me stesso,
 a quello che potrei essere io tra dieci anni:

Il lavoro non lo dovevi chiedere ma te lo dovevi fare!
Il contratto di lavoro subordinato è un'utopia.
Costruisci qualcosa di tuo e sarà più difficile perderla!

Va via dall'Italia finchè puoi! Invece di aspettare di impiccarti alla trave del tetto vendi la tua casa ed ogni bene vendibile! Monetizza tutto e usa i soldi per andare in un paese civile dove le tasse non opprimono e non soffocano ogni velleità di indipendenza.

Non chiedere aiuto a nessuno e non confidare in altri se vuoi tirarti fuori dai tuoi guai.
Dai sindacati al presidente della repubblica troverai solo opportunisti e parassiti che vivono alle spalle di chi lavora succhiando il sangue incuranti di uccidere il loro ospite.

Diffida di chi ti parla di diritti, dell'Arti 1 della Costituzione e dello statuto dei lavoratori son tutte balle!

Alla fine di tutto, invece che toglierti la vita in solitudine scegli di morire in trincea combattendo il sistema e provando a vendicarti.

Una cosa è certa amici, se tra dieci anni mi troverò nella condizione di Giuseppe non farò la lista di quelli che si sono uccisi prima di me; no! nella mia lista non ci saranno i nomi dei martiri ma degli assassini di cui vendicarmi!

Anche io avrò una bella lista e prima di uccidere me stesso avrò depennato un bel po' di persone morte.

Anzi inizio a scriverla oggi:

Ufficiali Giudiziari
Impiegati di Equitalia
Ufficiali della GdF
Giudici Tributari
Commercialista
Tutti i Deputati e Senatori firmatari delle leggi che mi hanno tassato ed impedito di lavorare.


Spero proprio invece di riuscire a vendere tutto quello che ho e di andare fare impresa in un paese civile.

Spero che al prossimo suicidio mi ritrovi di nuovo capace di provare sdegno e sgomento invece che comprensione e immedesimazione e che mai più possa trovarmi a dire
"capisco perché lo ha fatto e non mi sembra difficile credere che potrei ripercorrere il suo esempio".

Spero di rileggere la mia "lista" dal mio nuovo paese di residenza e farmi una bella risata:
Dopo tutto salvando la mia vita avrò salvato anche quella di molti altri....

Ciao Giuseppe non vergognarti di quel che hai fatto!





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