giovedì 7 marzo 2013

Il vero pericolo è di non avere più nulla da perdere.

Il Giornale
Solo pochi giorni fa avevo pubblicato un POST in cui parlavo di quanto fosse facile per chi ha perso ogni legame con la società passare dalla disperazione alla violenza.

Che tristezza scoprire di aver avuto ragione.
L'ennesimo caso in cui la disperazione vince sulla razionalità.
Facile regredire quando non si ha più nulla da perdere.

Cosa ci frena?
Cosa ci impedisce di diventare violenti?
Cosa ci spinge a contare fino a dieci prima di rispondere malamente al nostro interlocutore?

La paura delle conseguenze.
La paura di perdere la propria libertà, i propri beni, la possibilità di vivere momenti felici con i nostri cari.

Immaginate che i vostri cari non ci siano più, morti o allontanati a causa dell'insostenibilità di una vita di stenti e compromessi.
Immaginate di aver perso l'azienda in cui avevate investito non solo i vostri soldi ma anche una infinità di ore della vostra vita.
Immaginate di non avere i soldi per mangiare e di non poter comprare ai vostri cari il minimo indispensabile e di non avere prospettive avanti a voi.
Immaginate che dallo Stato continuino ad arrivare richieste, cartelle da pagare e minacce, intimazioni e vessazioni.

Immaginate poi che tutto questo accada ad una persona onesta, come voi.
Non abituata a vivere illecitamente e incapace di delinguere.
Che succeda a voi che non avete mai provato la fame vera, non avete mai provato cosa significa arrivare a dover rinunciare a tutto, incapaci di sopravvivere senza mangiare, senza riscaldamento e senza tv, rubando o elemosinando il cibo.

Giorno dopo giorno si rinuncia alla vita.
Si comincia con il cinema della domenica e si finisce con il latte per i bambini.

Ecco, immaginate di arrivare a questo e di non aver più paura di morire perché la vita non vi promette più nulla;
immaginate di non avere più nulla da perdere perché Equitalia vi ha già tolto tutto e di non avere più nessuno da proteggere o da amare perché siete rimasti soli.

Immaginate di essere intelligenti, forti, capaci e determinati.

Ecco, adesso sapete cosa è successo stamattina a Perugia.
Sapete perché, in tantissimi, invece che biasimare il gesto di quel poveretto ne condividono le ragioni.

In tanti, in troppi, aspettano solo il momento in cui non avranno più nulla da perdere e più un motivo per vivere....per scoppiare!





3 commenti:

  1. L'angoscia di non farcela piu',di essere precipitato nel girone infernale dei falliti dopo aver speso una vita a pagare tasse per riempire pance a dismisura dei nostri parassiti politici,porta davvero a questi gesti estremi,efferati.Ma questi ultimi,non vogliono far funzionare nulla,non fanno altro che fomentare quello scontento che sfocia in disperazione.Se allo Stato devi dare,sei un bersaglio da abbattere senza remore;se dallo Stato devi ottenere di diritto,allora puoi crepare,tanto a nessuno frega una beata m.....della tua situazione.Purtroppo e' questo lo scenario che ci hanno disegnato questi farabutti,cialtroni,e chi piu' ne ha piu' ne metta.Solo chi ha avuto a che fare con la burocrazia degli enti pubblici conosce l'odissea che ha portato quest'uomo a diventare omicida.Questo dimostra la lontananza delle istituzioni dalla persona...la politica continua e continuera' a dormire sonni beati e milionari.!!

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  2. Dici bene! Ho provato sulla mia pelle l'angoscia di trovarmi di fronte all'arroganza e al menefreghismo degli impiegati pubblici. Il loro modo di rallentare in modo strumentale l'iter delle pratiche è subdolo e quando non rappresenta la richiesta di bustarelle è solo il frutto della cattiveria umana e dell'invidia verso chi invece che bivaccare in un ufficio si è rimboccato le maniche e si è messo in gioco nella vita vera. Più volte mi sono trovato a fantasticare sulle ingiurie, le botte e le ritorsioni che avrei volentieri inflitto al mio interlocutore al di la dello sportello pubblico. Avevo troppo da perdere per fortuna mia e di quei MALEDETTI che mi sono trovato di fronte.

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  3. Colui che ha compiuto quel gesto efferato,ha sbagliato bersaglio,doveva salire piu' in alto:dirigenti,funzionari e tutti coloro che li sostengono...Nel mio piccolo mi chiedo?Cosa si puo' fare?Nazionalizzare la Banca D'Italia,ripristinare la sovranita' monetaria dello stato,altrimenti saremo schiacciati dal debito pubblico in euro che non potra' mai essere restituito.Occorre creare occupazione produttiva,redditi e pensioni superiori al salario di sussistenza,evitare che chiudano le poche aziende rimaste.E' la spesa pubblica che crea il reddito,che permette di pagare imposte e contributi NON il contrario....Ma potremmo stare qui a disquisire....tanto le cose non cambieranno...

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