lunedì 23 settembre 2013

43 Morti a Peshawar. Quando in Italia?

Il Giornale
L'accoglienza di tutti in  nome della "fratellanza universale" è un modo di affrontare il fenomeno dei migranti secondo una visione a dir poco ottimistica.

Sarebbe bello e giusto accogliere tutti indistintamente se ci fossero delle regole fissate e rispettate da entrambe le parti, da chi accoglie e da chi viene accolto.

Se chi viene a chiedere accoglienza non ha prospettive di inserimento e non ha il potenziale per diventare un cittadino modello e una volta "gettato" nella società viene abbandonato a se stesso chi è più colpevole? Chi lo ha fatto venire promettendo accoglienza e uguaglianza o chi è arrivato senza avere un progetto o il potenziale per realizzare le proprie idee?

Quando poi al disagio sociale si aggiunge anche quello generato dalla discriminazione religiosa e il fanatismo  religioso diventa il catalizzatore che assomma il rancore per la mancata promessa alla convinzione di essere nel giusto e di assecondare il volere di Dio ecco che il migrante diventa terrorista, contestatore e prepotente. Ecco che il Crocifisso nelle aule diventa inopportuno e i campanili nelle città devono essere in egual numero con i minareti.

Io non credo che gli uomini siano cattivi per natura. Non oltre un certo limite almeno.
Io credo che siano le strutture delle società, le religioni le politiche e i disagi  a rendere gli uomini capaci degli orrori.

Accogliere i migranti e tutti quelli diversi da noi per religione, cultura, usi e storia è nostro dovere.
Ma un dovere altrettanto grande è quello di fissare le regole.

Quindi in Italia vorrei che le regole fossero quelle che derivano dalla nostra storia, dalla nostra religione e dalle nostre leggi.
Vorrei che fosse chiaro ad ognuno di quelli che arriva.
Vorrei che fosse consentito arrivare solo a chi ha dove andare, a chi ha un lavoro che lo aspetta e a chi sa che una volta arrivato dovrà adeguarsi alla nostra storia, alla nostra società e a chinare il capo davanti al Crocifisso e a rispettarlo così come noi rispettiamo le Moschee sia quando andiamo nei loro paesi che quando ce le ritroviamo sotto casa.

Vorrei che fosse chiaro. Noi non ci facciamo esplodere in mezzo agli innocenti. Non uccidiamo in nome della religione e non tolleriamo l'illegalità

Vorrei che fosse chiaro più che a tutti gli sfortunati che arrivano a tutti quegli IDIOTI che continuano a dire che l'Italia deve accogliere indiscriminatamente perché semmai dovesse accadere anche in Italia un orrore come quello accaduto ieri a Peshawar si sappia che la responsabilità prima che sui kamikaze ricade proprio su quegli IDIOTI.


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